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Trattamenti Efficaci e Flessibili

L’ambulatorio Fisiomed ha studiato un percorso personalizzabile per ogni paziente che necessita della magnetoterapia. Abbiamo reso possibile portare i benefici di questa terapia innovativa direttamente nella vostra casa.

La magnetoterapia utilizza campi magnetici pulsati per affrontare una vasta gamma di condizioni e sintomi, offrendo una soluzione comoda ed efficace per la vostra salute.

Il Vantaggio della Magnetoterapia a Domicilio

Il nostro servizio di magnetoterapia a domicilio è progettato per offrire una serie di vantaggi significativi rispetto alle tradizionali sedute ambulatoriali. Uno dei principali vantaggi è la possibilità di effettuare trattamenti estesi che possono durare dalle 4 alle 6 ore in base alle necessità specifiche del paziente. Questo è un aspetto fondamentale, poiché i trattamenti prolungati si sono dimostrati più efficaci rispetto alle sedute ambulatoriali tipiche della durata di 45 minuti.

Come Funziona la Magnetoterapia a Domicilio

Il nostro approccio alla magnetoterapia è semplice, sicuro e comodamente adattato alle vostre esigenze. La Magnetoenergy ME 3300 è in grado di operare sia a bassa che ad alta frequenza, a seconda della vostra condizione di salute. Tali dispositivi sono messi a disposizione per essere utilizzati direttamente a casa vostra con la possibilità di stilare un programma personalizzato e nominale.

I Benefici della Magnetoterapia

I campi magnetici pulsati interagiscono con le strutture cellulari, favorendo il recupero delle condizioni fisiologiche. Questo può portare a una serie di benefici, tra cui:

– Riduzione del dolore e dell’infiammazione.
– Stimolazione della circolazione sanguigna per una migliore ossigenazione dei tessuti.
– Consolidamento della massa ossea per favorire la riparazione delle fratture.
– Riduzione dell’edema osseo.
– Migrazione degli ioni calcio per proteggere l’apparato scheletrico.

A Cosa Si Applica la Magnetoterapia

I trattamenti di magnetoterapia a domicilio sono adatti per una vasta gamma di condizioni, tra cui:

– Artrite, artrosi e artropatie.
– Atrofie muscolari.
– Distorsioni e contusioni.
– Fratture ossee.
– Osteoporosi.
– Dolore alla schiena e dolori articolari.
– Sciatalgia e torcicollo.
– E molte altre condizioni muscolo-scheletriche.

Supervisione Professionale

La nostra equipe professionale sarà sempre a vostra disposizione per impostare la terapia in base alla vostra specifica patologia e per fornire una guida costante durante il trattamento.

La magnetoterapia a domicilio è un modo conveniente e altamente efficace per ottenere benefici per la vostra salute e il vostro benessere. Se desiderate scoprire di più su come potete usufruire dei nostri dispositivi di magnetoterapia a domicilio, non esitate a contattarci per una consulenza personalizzata allo 0184634450, compilando il form PRENOTA UNA VISITA o scrivendoci su whatsApp . Vi aiuteremo a sperimentare i vantaggi di trattamenti più lunghi e potenti direttamente nella comodità del vostro ambiente domestico.

 

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FisiomedLAB: Il nuovo concetto che eleva il livello delle cure

Presso l’Ambulatorio Fisiomed, il cuore della cura risiede nella valutazione accurata dei pazienti.

La nostra struttura si distingue per il suo approccio specializzato, con professionisti esperti ciascuno focalizzato su specifici distretti corporei. Questo impegno per l’eccellenza si unisce all’utilizzo di sistemi di valutazione informatizzati, strumenti di ultima generazione che rivoluzionano la valutazione fisioterapica, rendendola un’esperienza su misura e altamente precisa.

Specializzazione nei Distretti Corporei:

L’Ambulatorio Fisiomed è fiero del nostro team di professionisti altamente specializzati, ognuno dedicato a un’area anatomica specifica. I nostri esperti in ginocchio, spalla, colonna vertebrale, problemi urogenitali, pazienti neurologici e pazienti sportivi rappresentano il cuore del nostro servizio. Questa attenzione personalizzata ci consente di fornire valutazioni dettagliate e terapie mirate, promuovendo il recupero e il miglioramento delle performance.

Il FisiomedLAB:

Un Passo Avanti nella Valutazione Fisioterapica: Nel perseguire l’eccellenza, l’Ambulatorio Fisiomed ha abbracciato l’innovazione, inclusa l’adozione del K-Force. Questo dispositivo all’avanguardia offre una misurazione veloce, obiettiva e precisa della forza, dell’equilibrio e del movimento dei pazienti. Mediante il K-Force, i nostri professionisti catturano dati affidabili che informano le diagnosi e tracciano l’evoluzione dei pazienti. Grazie all’uso combinato di dinamometri integrati e sensori di movimento avanzati, si ottiene una panoramica completa delle abilità motorie del paziente, guadagnando preziose informazioni per plasmare piani terapeutici individualizzati.

La Collaborazione tra Specializzazione e Tecnologia:

L’associazione tra la competenza dei nostri specialisti nei vari distretti corporei e i dati accurati che i sensori ci restituiscono sono l’anima della nostra valutazione fisioterapica. Questa sinergia tra expertise medica e tecnologia all’avanguardia si traduce in un trattamento altamente mirato ed efficace, promuovendo il recupero e il potenziamento delle performance.

Presso l’Ambulatorio Fisiomed, la valutazione dei pazienti è il nostro fondamento. Grazie ad una squadra di specialisti esperti e l’integrazione con indossabili e app di ultima generazione, siamo in grado di offrire un’attenzione di alto livello e terapie su misura. Questo strumento all’avanguardia, con la sua valutazione oggettiva e veloce, è l’elemento chiave per ottimizzare la nostra pratica fisioterapica.

Per ulteriori informazioni contattaci allo 0184634450, compila il form PRENOTA UNA VISITA o scrivici su whatsApp

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Terapia extracorporea a onde d’urto per il trattamento del dolore

Le onde d’urto sono onde acustiche percettibili ad alta energia. In campo medico le onde d’urto sono utilizzate già dal 1980, tra l’altro anche per la disgregazione dei calcoli renali. Nella moderna terapia del dolore le onde d’urto a bassa energia vengono trasmesse alle zone doloranti del corpo umano, dove possono sprigionare la loro azione curativa.

I processi di guarigione del corpo possono essere accelerati, il metabolismo viene stimolato, aumenta l’irrorazione sanguigna, il tessuto danneggiato è in grado di rigenerarsi e di guarire. Esperienze pluriennali confermano che con questa terapia si possono eliminare in modo mirato specifiche alterazioni patologiche di tendini, legamenti, capsule articolari, muscoli e ossa: le cause dei vostri dolori.

La terapia extracorporea a onde d’urto – se praticata da terapisti qualificati- è un metodo indicata per trattare il dolore muscolo-scheletrico senza rischi o effetti collaterali di rilievo.

Quadri patologici e sintomi che possono essere trattati con la terapia a onde d’urto:

● Gomito del tennista o del golfista
● Tendinite rotulea “ginocchio del saltatore”
● Dolori alla tibia/ periostite tibiale
● Dolori al tendine d’Achille
● Dolori al tallone
● Dolori cronici a livello della nuca e della spalla
● Punti trigger
● Dolori alla schiena
● Dolori fasciali

In cosa consiste un trattamento a onde d’urto?

Il terapista, dopo un’anamnesi accurata, localizza la zona dolorante mediante palpazione e spiega al paziente il quadro patologico. Sulla zona da trattare viene applicato un gel cutaneo in modo da introdurre le onde d’urto nel corpo senza perdita di energia. Con la testina del manipolo si circoscrive quindi la zona dolorante con contemporaneo rilascio delle onde d’urto.

Con che frequenza è necessario ripetere il trattamento e quanto dura?

Il trattamento dura da 10 a 30 minuti, in base al quadro patologico. In media sono necessarie da 3 a 6 sedute a intervallo settimanale.

Quanto è efficace il trattamento?

Molti pazienti affermano già dopo 1 o 2 sedute di non avere più dolori o di avvertire una notevole riduzione del dolore. La riconquistata libertà di movimento e/o l’assenza di dolore restituiscono ai pazienti una
qualità di vita decisamente migliore.

 

Per saperne di più sulla terapia extracorporea a onde d’urto visitate il sito www.eswt.info

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Cosa è la Diastasi addominale?

Consiste nella separazione dei retti addominali, quei muscoli meglio noti come “tartaruga”, che nella norma sono collegati dalla “linea alba”, una stretta fascia di tessuto fibroso che li separa.

Come è possiblile vedere nell’immagine a sinistra si crea uno spazio tra i muscoli del retto dell’addome.

Ruolo del Diaframma

La cavità addominale ha però un altro importante attore da non sottovalutare, il Diaframma, esso fa da tetto alla cavità addominale e può essere responsabile dell’aumento delle pressioni nella cavità addominale qualora andasse incontro ad una disfunzione

Che cos’è il diaframma?

Si tratta di un muscolo largo a forma di cupola, che separa la cavità toracica da quella addominale. Il diaframma è considerato il principale muscolo inspiratorio. La sua contrazione muscolare crea il movimento di inspirazione. In questa fase si abbassa, andando ad aumentare i tre diametri della gabbia toracica provocando un aumento della dimensione dei polmoni e creando un aumento della pressione addominale.

Disfunzioni del diaframma

Nell’arco della nostra vita per numerose ragioni il diaframma può diventare disfunzionale, nel caso specifico del diaframma ipertonico, abbiamo una sua perdita di elasticità, esso infatti diventa rigido e riduce la sua ampiezza di movimento. Questa condizione provoca un aumento costante della pressione all’interno della cavità addominale, che porta a lungo termine ad un indebolimento della parete addominale e del pavimento pelvico, andando a predisporre le condizioni ideali per l’instaurarsi della diastasi o qualora fosse già presente, un suo aggravamento.

Cosa può provocare la diastasi?

La Diastasi addominale colpisce il 30% delle donne nel post parto. Durante la gravidanza il peso dell’utero e la pressione interna che aumentano progressivamente nell’arco dei nove mesi, provoca un assottigliamento ed una perdita di elasticità della “linea Alba”. La  Diastasi addominale può interessare anche l’uomo, in caso di dimagrimento importante, obesità associata ad alta percentuale di grasso addominale o semplice lassità muscolare.

Le conseguenze della diastasi

La diastasi può avere due tipi di manifestazioni, la prima è di tipo estetico e comporta una protrusione della parete addominale verso l’esterno.

La seconda è di tipo funzionale e comporta perdita della funzione di mantenimento e contenimento dei visceri addominali, che può dare origine ad ernie di vario grado ed entità. Inoltre in questo caso si può andare incontro a diversi sintomi, tra i quali: Gonfiore, dolore addominale, difficoltà digestive, dolori a schiena e/o bacino e incontinenza

Come possiamo aiutarti?

Nel nostro ambulatorio gli specialisti Matteo Martolini (Fisioterapista Osteopata) e Chiara Palmero (Fisioterapista specializzata in trattamento del pavimento pelvico) possono aiutarti gestendo la problematica, affrontando il problema con un lavoro di squadra. L’osteopatia è in grado di trattare le disfunzioni del diaframma regolandone la funzione, diminuendone la rigidità e influendo positivamente sulle pressioni addominali. La dott.ssa Chiara Palmero perfezionata in “metodo ipopressivo”, una tecnica molto efficace per affrontare tale problematica, è costantemente aggiornata sulla tematica integrando il metodo ipopressivo con le più recenti linee guida per il trattamento della diastasi.

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Soffri di gonfiore alle gambe?

Potresti essere affetto da cattiva circolazione, oppure avere una postura sbagliata. Il nostro team potrebbe aiutarti a risolvere questo problema.

Cos’è un edema?

È un ristagno di liquido interstiziale tra i tessuti che può essere provocato da diverse cause e che può farne aumentare il volume.

Cosa può provocare l’edema?

-Insufficienza venosa degli arti inferiori, Insufficienza cardiaca, Insufficienza renale, patologie metaboliche, infezioni

-una lesione o malfunzionamento della soletta di Lejars che è una fitta rete venosa, che funziona come una spugna e si trova sotto la pianta del piede: quando stacchiamo il piede da terra si riempie e durante l’appoggio del piede viene spremuta spingendo il sangue verso il cuore. Tutte le volte che il complesso sistema del passo non funziona bene può comparire un edema; in particolare le alterazioni come: piede piatto, piede cavo, alluce valgo, dita a martello, neuroma di Morton o alterazioni della camminata (claudicatio, zoppia, diabete, etc.) oppure calzature inadeguate che non consentono un corretto appoggio plantare.

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Soletta di Lejars

-Insufficienza diaframmatica, poiché il diaframma durante la respirazione crea una pressione negativa nel torace , che oltre a far riempire i polmoni di aria permette il ritorno del sangue venoso verso il cuore. Il malfunzionamento di uno o di tutti e due questi sistemi può provocare un ristagno che determina edema e quindi gonfiore alle gambe.

Azione del diaframma

Come possiamo aiutarti?

–Il nostro specialista in medicina vascolare dott. Andrea Mannari, attraverso un’approfondita visita, stabilirà la patologia\alterazione che causa l’edema dando le indicazioni per il corretto approccio e stabilendo eventuali controindicazioni ai trattamenti.

-La nostra podologa, Dott.ssa Marika Manera, può individuare attraverso l’esame baropodometrico, che viene condotto su una pedana computerizzata, in grado di ricevere accurati input della camminata del paziente che vengono digitalizzati in tempo reale, eventuali disfunzioni del piede.. Inoltre può individuare le aree di eccessivo carico (oppure di assenza dello stesso), al fine di apportare le correzioni a livello plantare con una terapia ortesica adeguata, qualora necessaria.

-La fisioterapista dott.ssa Chiara Palmero attraverso una valutazione approfondita basata su test specifici può analizzare il tipo di edema, il suo grado e la sua localizzazione ed individuare complicazioni meritevoli di attenzione medico specialistica. Può intervenire attraverso il linfodrenaggio manuale e all’occorrenza con bendaggi compressivi realizzati con materiali dedicati, esercizi specifici, kinesio taping linfatico. Tutti gli interventi eseguiti dal fisioterapista servono per favorire il drenaggio venoso e linfatico. La combinazione degli interventi dipende dalla gravità dell’edema. Qualora il diaframma fosse responsabile dell’edema, la dott.ssa può agire correggendo con un training respiratorio una respirazione disfunzionale, migliorando il ritorno venoso linfatico.

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Cos’è una visita fisiatrica?

La visita fisiatrica è la visita specialistica del medico fisiatra, cioè quel medico specializzato in medicina fisica e riabilitazione fondamentale in caso di disturbi all’apparato osteoarticolare, conseguenti a patologie acute o croniche derivanti da traumi, infiammazioni o interventi chirurgici ortopedici.

Chi è il fisiatra e cosa fa?

Il fisiatra è un medico chirurgo con specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione.

Generalmente il fisiatra collabora con altre figure professionali in campo medico, come il fisioterapista, il reumatologo, il geriatra, il pediatra e il neurologo.

Durante la visita fisiatrica, eseguirà un’accurato colloquio con il paziente per individurare il problema ed un’ispezione clinica per valutare i punti dolorosi, le capacità di movimento e la postura.

A quel punto sarà in grado di predisporre una diagnosi, che potrebbe richiedere eventuali ulteriori accertamenti(es. radiografie, Risonanza Magnetica, TAC) e/o prescrivere un percorso di cure riabilitative con l’obiettivo di curare la malattia e di rieducare il paziente al recupero delle autonomie antecedenti la malattia esaminata.

Cosa fare dopo la visita fisiatrica?

Dopo la visita iniziale e la comunicazione della diagnosi il medico fisiatra elabora, laddove necessario, un protocollo di riabilitazione fisioterapica personalizzato e commisurato alle esigenze del paziente. 

Nella prescrizione saranno indicati tutti gli esercizi, le attività e i trattamenti elettro-medicali adatti alla cura necessarie al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. 

Durante il percorso riabilitativo il fisiatra potrà procedere con dei controlli periodici al paziente con l’obiettivo principale di verificare lo stato di efficacia e di avanzamento della fisioterapia oppure comunicare in maniera diretta con il fisioterapista del Centro. Durante queste visite di controllo il medico potrà valutare l’eventuale necessità di nuovi esami e test valutativi o l’aggiunta e il prolungamento del percorso riabilitativo.  

Tutto ciò ha come obiettivo principale quello di ottimizzare le cure necessarie per arrivare al recupero completo e quindi alla cessazione di ogni terapia. 

Presso il nostro ambulatorio fisiomed di Sanremo è possibile effettuare la visita fisiatrica.

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Hai un dolore al piede quando cammini?

Durante l’attività lavorativa, il cammino o la corsa molte persone manifestano dolore molto intenso e ben localizzato sotto il piede.

Questo problema è noto come FASCITE PLANTARE (o fasciopatia plantare) e si stima che colpisca l’8% della popolazione, provocando lunghi periodi di invalidità anche per mesi.

Dove si forma la fascite plantare?

Con il termine di fasciopatia plantare, meglio nota come fascite, viene indicata una condizione dolorosa che riguarda una fascia muscolare situata sotto il piede che si estende dal tallone (calcagno) fino alle dita del piede.

Questa fascia è tesa come una corda ed ha la funzione di stabilizzare il piede, evitando la caduta dell’arco plantare che andrebbe a provocare una situazione comunemente chiamata piede piatto.

Come si manifesta la fascite plantare?

Il dolore è ben localizzato e facilmente individualizzabile nella regione plantare del piede, quasi sempre presente al risveglio la mattina, durante i primi passi: tra i movimenti evocativi del dolore abbiamo il camminare sulle punte, scendere le scale e saltare.

Quali sono i test per fare diagnosi?

La diagnosi di fascite plantare si basa su una corretta raccolta anamnestica ed un esame clinico basato su una digitopressione deli’operatore, a ridosso del calcagno e lungo il corpo della fascia; nella regione del medio-piede.

La diagnostica per immagini (RX, ecografie, Risonanza magnetiche…) vengono spesso eseguite in autonomia dal paziente ed associano la presenza di uno sperone osseo: tale reperto (spina calcaneare) non è sempre il responsabile del dolore al piede poichè presente nel 30% di soggetti adulti che non manifestano nessuna sintomatologia clinica.

Come possiamo risolvere questo problema presso Fisiomed Sanremo?

  • Modificando i movimenti dolorosi, i carichi di stress eccessivi sul piede e con una corretta educazione sanitaria del paziente (ridurre salti, pliometria, punta di piedi, corsa in salita…)
  • Proteggendo il piede con calzature più ammortizzanti per l’arco plantare del piede
  • Iniziando esercizi di rinforzo della muscolatura intrinseca del piede e di allungamento della fascia del piede per desensibilizzarla al dolore, sotto la supervisione di un fisioterapista specializzato.
  • Terapia Manuale per ricondizionare la zona interessata
  • Crioultrasuonoterapia con finalità antalgica
  • Onde d’urto
  • Utile ma solo in questa fase l’utilizzo di un plantare per il sostegno della volta plantare

 

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TECARTERAPIA

 

A COSA SERVE LA TECAR?

La Tecar ( Trasferimento Energetico Capacitivo e Resistivo) è un macchinario che permette al nostro organismo di attivare i naturali processi riparativi, utilizzando l’energia endogena del soggetto e permettendo la riduzione dei tempi di recupero. Può essere utilizzata in due differenti modalità: la prima viene definita capacitiva e agisce nei tessuti con minore impedenza ( ovvero con una maggiore percentuale d’acqua ) come i muscoli, la seconda invece è quella resistiva la quale agisce nei tessuti con maggiore impedenza e solitamente più profondi come le ossa o i tendini.

 

COME SI APPLICA?

Il macchinario è collegato ad un manipolo ( che cambia a seconda della modalità di esecuzione ) e ad una piastra che verrà collocata vicino alla zona da trattare. È necessario anche l’utilizzo di una crema elettroconduttrice che permetterà il passaggio dell’energia tra il manipolo e la piastra.

La seduta dura circa 20 minuti da ripetere per almeno 6/7 volte per fare in modo che la terapia abbia l’effetto desiderato.

 

EFFETTI

  • Diminuisce il dolore
  • Riduce il processo infiammatorio
  • Riduce spasmi e contratture muscolari
  • Favorisce la vasodilatazione con aumento del flusso ematico locale che contribuisce al rifornimento di ossigeno e di sostanze nutritive e all’asportazione di cataboliti
  • Velocizza il riassorbimento delle raccolte emorragiche
  • Azione di drenaggio emolinfatico

 

Per ulteriori informazioni per tecarterapia a Sanremo e dintorni contattaci allo 0184634450, compila il form PRENOTA UNA VISITA o scrivci su whatsApp

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La spalla dolorosa è una condizione sintomatica che si presenta più spesso di quanto si creda, è la seconda causa di dolore in assoluto dopo il mal di schiena

I soggetti più colpiti sono relativamente giovani tra i 30 e i 50 anni e solitamente praticano uno sport o un’attività lavorativa che prevede l’utilizzo delle mani al disopra delle spalle. Sono più colpiti i lavoratori che svolgono lavori pesanti o sportivi che praticano sport “overhead” come tennis, padel, pallavolo tennis, golf e nuoto. Anche gli anziani sono interessati da questa condizione che si presenta in un anziano su quattro. Nella metà di questi casi il dolore e la difficoltà a muovere il braccio posso essere molto invalidanti. Essendo un problema molto diffuso ed essendo le cause che lo provocano di diversa natura, l’inquadramento da parte di uno specialista della spalla è imprescindibile per stabilire una corretta diagnosi e di conseguenza il giusto trattamento

Cosa può causare la spalla dolorosa?

Tra le patologie più comuni troviamo:

  • Tendinopatie
  • Instabilità
  • Conflitto sub-acromiale
  • Lesioni della cuffia dei rotatori
  • Tendinopatie calcifiche
  • Artrosi
  • FSCS, conosciuta anche come capsulite adesiva, spalla congelata o frozen shoulder
  • Patologie a carico dell’articolazione tra clavicola e scapola
  • Patologie oncologiche di organi limitrofi
  • altre patologie viscerali

 

Come fare a capire quale patologia?

Inquadrare correttamente una delle patologie elencate in precedenza potrebbe sembrare difficile visto che tra le situazioni più comuni troviamo 8 condizioni differenti. In realtà con l’adeguata formazione professionale, una corretta raccolta di informazioni che riguardano la vita del paziente e le caratteristiche dei sintomi è possibile effettuare un esame clinico mirato. A questo punto il professionista stabilirà se necessario un approfondimento radiologico per confermare l’ipotesi diagnostica. Questo passaggio è molto importante perché ogni patologia ha il suo esame radiologico apposito, ovvero la  risonanza magnetica è uno degli esami migliori ma non è valida per tutto e per alcune problematiche andrebbe fatta con il mezzo di contrasto. Anche la cara e vecchia radiografia in alcuni casi può essere superiore alla risonanza e a volte è imprescindibile specie nelle patologie post-traumatiche. Anche l’ecografia trova la sua utilità essendo un esame veloce ed economico e che può darci delle informazioni importanti in tempi rapidissimi.

Cosa fare in caso di dolore alla spalla

Rivolgersi ad un professionista specializzato può essere fondamentale, specie per quelle situazioni in cui la problematica non è a carico della spalla ma di organi limitrofi, ma non solo. Una figura professionale altamente specializzata in problematiche della spalla sarà in grado di far risparmiare tempo ed avere molte più probabilità di trovare la strada più breve per risolvere il problema!

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