Lo svezzamento del neonato

 

I consigli dei professionisti dell’ambulatorio Fisiomed per lo svezzamento del neonato

Che cos’è lo svezzamento?

Con il termine svezzamento si definisce il passaggio dall’allattamento ai cibi solidi. Seppure Svezzamento significhi “togliere un vizio”, la fase dell’allattamento al seno non ha nulla a che fare col concetto di vizio, ma è importantissimo sin dalla nascita e nei primi mesi di vita. l’OMS consiglia infatti di proseguire l’allattamento anche una volta iniziato lo svezzamento, almeno fin ai 12 mesi di vita del bambino, e anche oltre l’anno a seconda della volontà della mamma e del bambino.

Quali sono i vantaggi dell’allattamento naturale?

-Il latte materno ha una qualita’ nutrizionale più alta (in tutte le sue fasi di composizione, partendo dal colostro) rispetto a qualsiasi altra alternativa;

-minor rischio di sovra-alimentazione

-favorisce sviluppo mandibolare e dentale corretto

-la caseina vaccina è meno digeribile rispetto a quella del latte umano

-il ferro è maggiormente biodisponibile

-i lattanti stimolano i muscoli facciali in modo maggiore rispetto ai bimbi che utilizzano biberon

Quali cibi utilizzare per lo svezzamento?

È importante sapere che non esiste un modo “giusto” di introdurre cibi solidi nella dieta del bambino: c’è chi sceglie di somministrare la classica pappa, c’è chi preferisce alimenti in consistenza cremosa fatti in casa, e chi sceglie la strada dell’autosvezzamento. Ciò che è importante, però, è sapere che non bisogna prolungare in modo eccessivo l’uso di alimenti di consistenza liquida/cremosa: il persistere di cibi omogeneizzati e/o triturati non consente di evolvere verso la tappa successiva, la masticazione, la quale non è una funzione innata ma viene appresa con l’esperienza.

Perché la masticazione è importante per il linguaggio?

Quando un bambino è in grado di stare seduto su un seggiolone (ha dunque un buon controllo del tronco e del capo) e prova interesse nei confronti del cibo, può iniziare a sperimentare la masticazione, sotto sorveglianza di un adulto, di cibi dalle forme e dalle consistenze scelte secondo criteri di sicurezza. Lo svezzamento è una fase fondamentale per permettere ai muscoli e alle ossa del viso di crescere e svilupparsi adeguatamente; allo stesso modo, una corretta masticazione è fondamentale perché i nostri bambini imparino a svolgere bene le altre funzioni orali, tra cui il parlare.

Quando si può iniziare a svezzamento?

Lo svezzamento, contrariamente a quello che solitamente si pensa, non è qualcosa che si può avviare quando si vuole, ma è necessario osservare attentamente il bambino e i segnali che ci invia per capire se è arrivato il momento giusto: in quest’ottica lo svezzamento corretto dovrebbe assecondare e promuovere le funzioni del bambino e favorire il suo fisiologico sviluppo, rispettando la sua innata capacità di autoregolazione.

Quali alimenti introdurre?

Prima dell’anno il bimbo afferra e comincia ad autoalimentarsi, ovvero porta alla bocca il cibo da solo, anche con l’aiuto di posate, ma comunque ancora non è in grado di mangiare autonomamente. L’inserimento di alimenti andrà fatto in modo graduale, confrontandosi con il Medico Pediatra e seguendo la volontà del bimbo. La logopedista può correttamente guidare i genitori per capire quando è arrivato il momento, e aiutarli a scegliere le consistenze sicure da somministrare al bambino per affrontare con serenità questa tappa

Quando introdurli?

Intorno ai 4-5 mesi possiamo valutare l’affiancamento con pappe di frutta naturale o pappe di cereali senza glutine. Superati i 6 mesi di età si possono valutare gli inserimenti di pure’ di verdure con proteine animali (pollo o vitello); minestrine in brodo vegetale con olio e parmigiano, pastina, carne liofilizzata o omogeneizzata, frutta. Fra i 7 e gli 8 mesi possono inserire pappe con cereali con glutine (orzo, frumento, segale e avena). Tipicamente, fra i 10 e i 12 mesi, si possono inserire, sempre a seconda del bimbo e del rapporto sviluppato con il cibo, piccole porzioni di frutta a pezzetti, yogurt con gallette, verdura a pezzetti, pesce e carne a pezzetti, piccolissime quantità di legumi.

Lo svezzamento è uguale per tutti?

È importante sottolineare che gli schemi di svezzamento utilizzati in Italia e suggeriti dai Pediatri possono essere fra loro molto differenti, in quanto le realtà locali, le abitudini alimentari e la reperibilità di alcuni alimenti vanno a influenzare scelte pratiche e consigli.

Chi può essere di aiuto in questo percorso?

La figura del biologo nutrizionista, insieme a quella del Logopedista, accompagna il genitore in questo percorso di maturità nutrizionale del bimbo, sempre in stretto rapporto con la supervisione del Pediatra, con l’obiettivo di favorire un coretto approccio e sviluppo del bimbo stesso.

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda l’allattamento esclusivo (naturale o artificiale) fino al 6° mese di vita del bambino e consiglia quindi l’avvio dello svezzamento a partire dal 6° mese di vita.

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